The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venezia
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Design in legno
Remeri e intagliatori del legno
L'iconica gondola veneziana risale al 1094 e da allora è un elemento fondamentale della vita quotidiana di Venezia. Saverio Pastor, uno dei tre Remèri rimasti che mantengono viva questa ricca tradizione a Venezia, realizza remi e fórcole per le gondole. Ogni pezzo realizzato da Pastor è fatto a mano con tecniche e strumenti tradizionali e le "fórcole" sono esposte anche al Museum of Modern Art di New York.
SAVERIO PASTOR
Maestro Rèmeri veneziano
Saverio Pastor è uno degli unici tre "remèri" veneziani che costruiscono i remi e le "fórcole" per le gondole. Ha imparato il mestiere sotto l'ultimo dei maestri artigiani Giuseppe Carli, il "re della voga", e Gino Fossetta, il "mago del remo". Nel suo laboratorio Pastor si dedica non solo ai progetti tradizionali, ma anche a quelli più sperimentali che si adattano agli stili di voga moderni.
"Sono nata a Venezia nel 1958 e qui ho sempre vissuto, lavorato e studiato. Mi sono sempre sentita a mio agio qui e ho scelto un mestiere che è parte integrante della vita e della cultura di Venezia."
SAVERIO PASTOR
Un'eredità duratura
La capacità di identificare il filarello all'interno di un blocco di legno e di liberarlo è solo una parte entusiasmante della conoscenza e dell'esperienza che sono orgoglioso di trasmettere. Ho potuto insegnarlo ai miei tre apprendisti (uno dei quali è con me da 16 anni), ai colleghi, ai colleghi artigiani e persino a un gondoliere.
SAVERIO PASTOR
Cosa pensa del posto dei Remèri a Venezia?
I Remèri sono stati fondamentali per la nascita di Venezia stessa. Senza remi e fórcole non sarebbe stato piantato nemmeno un palo e non ci sarebbe stata la città. È importante riconoscere il ruolo significativo che i remèri hanno svolto, poiché riflette una caratteristica così importante del passato, del presente e del futuro di Venezia.
SAVERIO PASTOR
Qual è il momento di maggior orgoglio della sua carriera?
Una cosa di cui vado particolarmente fiero è la realizzazione dell'armo della Disdotona, la regina di una flotta di imbarcazioni tipiche veneziane. Nel corso degli anni ho realizzato remi e fórcole per tutte le Repubbliche Marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia per citarne alcune.

BRUNO BARBON
Incisore e restauratore
Ispirato dal suo appassionante mestiere, l'incisore e restauratore Bruno Barbon ha dedicato tutta la sua vita a preservare il patrimonio artistico di Venezia e la sua eredità artigianale.
Antitesi della produzione in serie, il lavoro di Barbon è fatto di attenzione ai dettagli e alla personalizzazione, ogni pezzo intagliato conserva i gesti e la sapienza del maestro che lo ha realizzato, mentre ogni mobile antico da restaurare è come un nuovo paziente che necessita di cure specifiche.

BRUNO BARBON
Qual è il processo che preferisci nel tuo lavoro?
C'è un processo che mi piace molto, intagliare vari modelli di mani in legno. Un tipo in particolare mi piace di più, e quello che faccio più spesso, è la mano di un bambino con un movimento molto delicato. Piace molto alla gente e piace anche a me.
In questo lavoro non si finisce mai di imparare, anche ora che ho 83 anni imparo le cose osservando i lavori ben fatti e cerco sempre di fare del mio meglio.

BRUNO BARBON
La passione per il restauro
A Venezia ci sono molti pezzi unici antichi, quindi c'è bisogno di persone che amino il loro lavoro, che sappiano restaurare sia oggetti scolpiti che mobili antichi. Mi affascina vedere oggetti in cattive condizioni e poi provare la soddisfazione di vederli restaurati, e che il mio lavoro sia apprezzato. Ciò che mi rende più orgoglioso è quando le persone entrano nel mio negozio e ne escono soddisfatte.

SEBASTIANO LUNARDELLI
L'alchimista del legno
La storia di Sebastiano Lunardelli affonda le sue radici nella tradizione familiare. La sua passione per l'artigianato del legno nasce in tenera età, crescendo tra i trucioli della bottega del padre. Questa passione si è trasformata in maestria respirando l'arte, la cultura e la bellezza di Venezia, ed è diventata sempre più raffinata con un occhio al design contemporaneo. L'accattivante fusione del legno con materiali diversi dà vita a una sorta di alchimia e a una poetica trasformazione della natura in oggetti d'arte.

SEBASTIANO LUNARDELLI
Come si è evoluto il tuo lavoro nel tempo?
Utilizziamo sia tecniche di lavoro manuali che macchinari a controllo numerico. Cerchiamo sempre di innovare i nostri prodotti da un punto di vista creativo. Come l'utilizzo della canna di vetro di Murrina snodata fondendola lateralmente anziché tagliata dalla testa, o la creazione di stampi per la soffiatura del vetro.
Prendiamo ispirazione da tutto ciò che la città offre e lo trasformiamo, come un prodotto semplice come una "bricola".
La natura ci ha dato l'albero, noi l'abbiamo immerso nell'acqua per indicare i percorsi di navigazione, e l'azione delle Teredine ha creato come un merletto tutto intorno. Quello che ho fatto è stato semplicemente tagliare la bricola, levigarla, lucidarla e trattarla con cera d'api vergine. Il mio intervento su questo oggetto è minimo, lasciando intatto il valore intrinseco del legno e della cera, e soprattutto esaltando il disegno unico che ricorda un merletto, frutto dell'azione della Teredine sul legno immerso nell'acqua.

SEBASTIANO LUNARDELLI
Hai dovuto adattare il tuo lavoro nel corso del tempo da quando hai iniziato?
Sì, si tratta di evolvere. Il mio lavoro è essenzialmente semplice, perché uso scalpelli manuali e così via, ma molti oggetti sono realizzati con sistemi di modellazione tridimensionale, per i quali usiamo software speciali. La sfida è rimanere ancorati alla tradizione, puntando al futuro e alle nuove tecnologie, ma allo stesso tempo non esserne schiavi. Un artigiano deve usare la tecnologia per i propri scopi, non deve essere asservito alla tecnologia.